I punti di vista sono cambiati.
L'arte si evolve ( o involve a seconda dei punti di vista), ma comunque cambia.
Panta rei, lo diceva Eraclito. (...Ecco una dimostrazione della pragmaticità, realtà e attuabilità della filosofia, insita nella realtà stessa. La filosofia è evidente!... ma questo è un altro discorso.)
Dicevo, forse non devo perdere di vista il fatto che le cose cambiano, alcune muoiono, ma più spesso lo fanno in parte. Forse non so accettarlo. ...No, non so accettarlo.
Ogni momento, epoca, ha i suoi lati negativi e positivi. Non devo dimenticarlo.
Seppure in tempi ormai obsoleti ci sia stato un determinato culto, ideale dell'immagine e della bellezza, avvalorata da oggetti (come i gioielli) posseduti e dalle circostanze da cui nasceva il bisogno in sè, anche allora il gioiello ad esempio non era un bene di consumo e per quanto ad una povera lavandaia sarebbe piaciuto di certo il gioiello della dama in carrozza, o del diplomatico di turno, avrebbe pensato che quelle non fossero cose per lei e che doveva riuscire a comprare il pane... Esattamente come oggi.
Il problema per alcuni tipi di beni, come i gioielli preziosi per fare un esempio, - ed ancor più quelli molto preziosi o ispirati ad uno stile classico -, è che non sono più attuali. O sono comunque cambiati per adattarsi ad abitudini diverse e situazioni diverse da quelle di un tempo. Non solo sulla produzione di massa, ma per forza di cose anche su quella destinata ad una clientela di nicchia.
Bisogna pensare a cose più pratiche e a una quotidianità diversa.
Non c'è l'esigenza, il bisogno di possedere un oggetto che mandi in estasi il nostro senso artistico, estetico o che ci faccia sentire più sicuri di noi stessi e affermi il nostro status symbol agli occhi altrui.
O meglio, mi correggo enormemente (poichè il culto dell'immagine, lo status symbol ed il bisogno di possedere oggetti praticamente non utili esiste eccome tuttoggi), questi beni sono stati SOSTITUITI da altri, nati dal cambiamento delle abitudini, degli ambienti, del Costume. E questo è un processo che non si può fermare... benchè evolva o involva, a seconda sempre del parere soggettivo.
Per quanto io appartenga alla seconda categoria di pensiero, non posso impormi su questo, nè farci nulla. Devo farci i conti.
Riuscirò mai a cedere?! ...Mi sentirei sconfitta nell'anima, andrei contro il mio senso estetico e inclinazione connaturata.
Cosa posso farci se sono un dannatissimo anacronismo vivente?!
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