Macabre Bambole


Ma perchè le cose più belle ed interessanti non le vendono in Italia? E' quasi impossibile procurarsi queste bambole da collezione prodotte dalla nota azienda americana Mezco ma nate dalle menti di Ed Long e Damien Glonek nel 1998.
Sono le Living Dead Dolls.
Ogni bambola, nella sua scatola a forma di bara, è caratterizzata da un tema che fa parte della sua storia ed è accompagnata da un certificato di morte. Starebbe proprio bene una di queste in camera mia.
Per tutti coloro che hanno il gusto per il macabro, queste bambole vi faranno innamorare, con i loro sguardi vuoti, i sorrisi sinistri, la pelle cerea e livida, la dolcezza mista a terrore.
Ad oggi esistono 22 Serie, più svariate edizioni speciali, ad esempio in porcellana, stoffa o mini, così come esistono altri gadget.


Ne voglio almeno unaaaa! Forse le mie preferite in essoluto sono:   
Posey, della prima serie, deceduta l'8 Agosto 1970. "Questa piccola fanciulla è fuori dalla tomba, con una semplice rosa insanguinata di rabbia."
"Povera piccola Posey è stata sepolta viva. Alcune cose non resteranno morte, anche dopo esser morte."

Ha uno sguardo affascinante non pensate? Impressionante. Posey provoca un misto di dolcezza e turbamento in modo particolare.



















 E Lottie, della terza serie, deceduta alle 9.13 am dell'11 Febbraio 1963. "Lottie è morta ingerendo un chilo di aspirina, fingendo fossero dolci..."
"Esce sempre con un ombrello per tenere lontano il sole, adesso che tutto è oscuro, il suo passatempo è iniziato."

Non è dolcissima???



Un'altra bambola che colpisce è Elisa Day (9serie), deceduta il 20 Febbraio 1996. "Dalla ferita sulla sua testa non scorre il rosso sangue. E' stata trovata lungo il fiume, dove crescono le rose."
"Con un dolce e morbido bacio, le si rempirono di lacrime gli occhi. Una figura di innocenza che presto ha incontrato la propria fine."


Meravigliosamente eterea, tristemente romantica.





Ci sono addirittura anche Maria La Sanguinaria (Bloody Mary) ed Elizabeth Bathory.












 Le altre che adoro sono: Chloe(12serie)                                                          La vampira bambina Orchid (19serie)

 

















Agana (19serie)(variante).                                       Claret White (19serie)(variante).

 
    


                                     











Hush (6serie)  The Lost (8serie)
















     


Jack lo Squartatore                                                      Walpurgis


Edward Scissorhands                                      Living Dead Dolls In Wonderland















Alice (variante)  e Il Bianconiglio (variante)





                                                                    
Tutte meravigliose. Devo assolutamente averne almeno una!!

Cerriteño

Alberto Cerriteño vive in America ma è di origini messicane. E' un designer ed  illustratore chiaramente ispirato dal surrealismo, dai temi fiabeschi e onirici, dall'irrazionale. Amo la sua impronta vintage, il suo mondo fatto di mostri sorridenti, animali innamorati, i colori desaturati. Un fascino inquietante il suo.


E se...

 ...Gesù fosse nato ai tempi di Google e Facebook? XD
...Gli amici Palmipedoni mi suggeriscono che magari si sarebbe svolta così ;) :


Il grande occhio ci guarda... Anche dopo il logout.

Basta fare una rapida ricerca sul web ed ecco spuntare titoli come:
- Facebook spia gli utenti anche dopo il logout. Arriva la goffa smentita di Zuckscassalaminchia.
- Facebook ti traccia sempre.
- Facebook controlla gli utenti con la OpenGraph (introduzione Timeline).
- Facebook vi traccia e vi spia anche quando siete disconnessi: ecco come fa e come impdirlo.
- Facebook ti controlla: anche quando sei disconnesso.
- Facebook traccia le tue attività sul web! Come evitarlo?
- Facebook, logout impossibile. Ma il Social Network replica: è per la sicurezza degli Utenti. 
- Profilo Facebook contro ogni privacy: ci spia anche in logout.

Da brivido non vi pare? Eppure non sono semplici cospirazioni antifacebook, ma dati di fatto, tant'è che il caro social network ha da qualche tempo alcuni problemi con varie organizzazioni, quali Commissione dell' Unione Europea, anti trust statunitense, Stato federale di Washington, la Germania e la Francia...

Sotto i nostri occhi ignari ed inconsapevoli, oltre che privi di senso critico o capaci di indignazione alcuna, Facebook si sta progressivamente trasformando in quello che Mark sostiene comunque apertamente. A Mark non interessa la privacy, un concetto obsoleto ed anacronistico, morto con l'EVOLUZIONE della società.

Vi riporto uno degli interessanti articoli di www.internet.liquida.it/focus che riguarda dettagliatamente questa questione:
"Il 25 settembre Nik Cubrilovic, gestore di un importante e conosciuto blog di tecnologia e falle dei social network, ha allarmato tutto il mondo con la sua eccezionale scoperta:
i cookie di Facebook permettono di tracciare tutte le nostre attività sul web anche quando non siamo connessi al social network.
Già la scorsa settimana in occasione della presentazione della nuova Timeline (o diario per gli italiani) si erano scatenate polemiche per la nuova funzione, scoperta da Dave Wine analizzando le API, che permette la condivisione di contenuti senza l’intervento umano, Facebook la chiama  Frictionless Sharing, condivisione senza ostacoli, ma in realtà è una violazione bella e buona della propria privacy.
Il consiglio in quel caso è stato di effettuare sempre il logout , ma ecco che proprio su questo nasce il nuovo allarme.
Nik Cubrilovic ha infatti scoperto che anche dopo essere usciti da Facebook, il browser continua a comunicare con il social network, inviandogli tutte le pagine che visitiamo.
L’unica soluzione è eliminare tutti i cookie di Facebook ad ogni disconnessione oppure utilizzare un browser separato per le interazioni su Facebook.
Questo cosa vuol dire?
che se sloggati da Facebook visitate un qualsiasi sito che ha il plugin Facebook (ad es i siti con il bottone like) Facebook viene avvertito, e quindi avrà la cronologia delle vostre navigazioni, e pensate cosa può succedere se utilizzate facebook su un terminale pubblico…. anche se effettuate il logout tutte le successive operazioni effettuate da quel terminale (da persone sconosciute) verranno attribuite al vostro Facebook.
Nik Cubrilovic si era reso conto del problema un anno fa  e aveva inviato una mail dettagliata a Facebook il  14 novembre 2010. senza nemmeno ricevere una risposta. Stanco di aspettare ha deciso di rendere pubblico il tutto.
E finalmente una risposta è arrivata. Si tratta di  Arturo Bejar, un ingegnere di facebook, che ha sostanzialmente ammesso la fondatezza delle accuse ma facendola passare per una misura altruistica, fatta per il vostro bene volta all’identificazione di spammer o di chi tenta di rubare account ad altri e in alcun modo connessa a pubblicità mirata, e che comunque i dati vengono cancellati dopo 90 giorni. (un periodo di tempo immenso su internet a mio avviso)
Quindi Facebook non vi spia ma vi tutela?!"

L’unico sistema per essere davvero anonimi quindi pare essere quello di cancellare ogni volta i cookie del browser e vuotare la cache. O usare un browser apposta per facebook, se vi interessa la cosa.

Ma noi continuiamo, visto che ci sta bene!!

Timeline da brivido

Facebook sta per fare a tutti i suoi fedeli discepoli un bel regalo di Natale, annunciato già da qualche tempo.
 Pare che il 22 Dicembre  vedrà l'ennesima trasformazione del caro Social Merdwork tramite un aggiornamento chiamato "Timeline", (eventualmente già disponibile) ma che in quel giorno dovrebbe diventare l'interfaccia standard per tutti gli utenti.

N
on tutti hanno ancora compreso o sanno che Facebook è un progetto che ha come fine la schedatura ed il controllo di ogni essere umano, ma ora ha superato se stesso. La Timeline, infatti, ha come peculiarità la creazione di un "diario" in cui il social network chiede di specificare ogni tappa della tua vita partendo dalla data di nascita e documentare il tutto con foto, video e quant'altro con tanto di geolocalizzazione! The Big Brother is really watching you!

Viviamo in un'epoca nella quale la stragrande maggioranza degli individui è secondo il mio parere attanagliata da un grande senso di vuoto e di piccolezza... Un senso che spinge ognuno di questi individui a voler a tutti i costi affermare la propria esistenza nel mondo e urlarla, gridarla, imporla.
Tutto ciò non avviene certo solo tramite i social network per definizione, ma tutto il mondo del web è ormai un grande social network. A partire dai blog.
Voler esprimere la propria opinione, teoricamente può solo portare confronto e informazione (seppur spesso errata) ma si contribuisce comunque a fare informazione ed a confrontarsi.
Mettere in piazza se stessi, la propria intimità, la propria vita, cose che dovrebbero importare solo a chi la vita la condivide con noi e ne fa parte da vicino, a mio parere è un fenomeno sociale, antropologico, storico davvero triste ed agghiacciante.
E la gente inconsapevolmente approva tutto questo. Forse ha ragione Zuckscassalaminchia... oggi alle persone evidentemente va bene questo, questa condivisione sfrenata ed irresponsabile della propria intimità, a voler gridare al mondo intero che esiste, a dover dimostrare sempre qualcosa. Questo è ciò che mi indigna...non la salvaguardia di un concetto di privacy fine a sè stesso, come fosse per nascondere qualcosa.Anche se questo fenomeno rappresenta il presente come dato di fatto, non vuol dire che sia un fenomeno positivo o che vada scandagliato ed incoraggiato. Forse bisognerebbe invece analizzarlo e provare a risolverlo alla base, con una nuova cosapevolezza e dignità. Utopia.
Che tristezza quella che provo...

«Non ha più senso parlare di riservatezza online, le norme sociali sono cambiate»

Zuckerberg ha detto "The age of privacy is over".
E non ha tutti i torti, lui, da attento osservatore della società.
Come dargli torto.
Facebook ha avuto dei problemi con l'anti trust statunitense, il governo federale di Washington, la Commissione dell' Unione Europea, la Germania (contro il riconoscimento facciale), la Francia (per il diritto all'oblio), ed ha anche ammesso di aver "fatto degli errori", e violato la riservatezza.
Facebook ha dunque in un'occasione promesso il massimo rispetto per la privacy. ...Anche se è noto che continui a seguire la filosofia completamente opposta.
Ma a quanti utenti interessa davvero?!

«Ormai gli utenti condividono senza problemi le informazioni personali online. Le norme sociali cambiano nel tempo. E così è anche per la privacy».Blog e social network rendono a tutti gli effetti anacronistiche le posizioni di chi vuole a tutti i costi difendere il diritto alla privacy : «Quando ho iniziato a pensare a Facebook nella mia cameretta di Harvard, in tanti si chiedevano: 'Perché mai dovrei mettere informazioni online? Perché dovrei avere un sito personale?' Poi è iniziata l'esplosione dei blog e di tutti gli altri servizi che permettono di condividere informazioni online. Le abitudini sociali evolvono nel tempo».

Ma io sottolineerei che DIPENDE DAL MODO IN CUI QUESTI STRUMENTI SI USANO.
Se la maggior parte ne usufruisce per creare la vetrina della propria normalissima e banalissima vita allora Zuckerberg ha proprio ragione!
Ma non è questa comunque una ragione valida per dire che se un fenomeno diventa la norma, allora questo fenomeno sia positivo. Al contrario, andrebbe analizzato alle sue origini, contestualizzato appunto a questa fase storica ed antropologica che ci ha portati allo stato in cui siamo ed aiutarci a riflettere su noi stessi e su dove stiamo andando a parare.
A parer mio, verso la desolazione dei valori, verso un vuoto burrone, verso un senso di comunione e di appartenenza che è in realtà solo fittizio; verso un'apparenza estrema e verso un desiderio penoso di ritagliarsi un personalissimo spazio di vana gloria e dichiarare ed imporre la propria presenza.
Il tutto in maniera non so fino a che punto CONSAPEVOLE.

Secondo il fondatore, questa evoluzione di Facebook non fa altro che rispecchiare un cambiamento avvenuto a livello sociale: "la privacy non è più avvertita come un valore da parte degli utenti".
Beeeene!!!! Ottimo così!!!! Affondiamoci le mani allora! Evviva i valori positivi!
Il suo è appunto un atteggiamento accondiscendente, se non fomentatore!!
Della serie: sfruttiamo questa predisposizione sociale, ed anzi, sviluppiamola!

"Privacy e copyright sono i due grandi animali morenti" della rivoluzione digitale, dichiara giustamente Mafe De Baggis.

Oltretutto utilizzando Facebook si acconsente (anche se praticamente nessuno lo sa) a lasciare una traccia pressochè indelebile della propria esistenza sul web.
Social network ed altri servizi web, dovrebbero eliminare i dati custoditi sui propri server dopo un certo periodo di tempo. Un modo per tutelare quel «diritto all'oblio» che in rete è sempre più a rischio.
C'è un provvedimento francese che propone l'introduzione di scadenze per i dati online su FB.

Questo è solo l'inizio (per quanto sia un processo cominciato da tempo quello della dittatura mediatica, del controllo globale) ma la cecità mentale accelera il tutto.

Porco il demonio, le norme sociali sono cambiate sì, ma il diritto alla riservatezza è sacrosanto!!
...Ma a questo punto, solo secondo pochi FOLLI.



Fonti: 
http://internet.liquida.it/focus
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie

Verità del giorno

Impostore!

Perchè i cuori vengono impropriamente disegnati con la forma che conosciamo?!

Come diventare personaggio pubblico

Sotto il nome dell'ultimo ragazzo deceduto si legge "Personaggio pubblico".
Sulle pagine ricerca di Facebook ovviamente.
Non passa neanche qualche ora che, dall'ennesimo annuncio giornalistico di una delle ennesime morti, (chissà perchè più interessante di altre), spuntano come funghi Pagine dedicate a questi inconsapevoli  e fino ad all'ora anonimissimi individui che vengono proclamati in un attimo, da quel disgraziato momento, personaggi pubblici. Personaggi pubblici.

...D'altronde questo non è affatto un fenomeno sconosciuto all'antropologia... E' risaputo che ogni singolo scenziato, pensatore, esploratore, filosofo, pittore, artista, anche nei tempi antichi, veniva magari bistrattato e non considerato in vita ma dopo la morte elevato a Personaggio storico del massimo spessore.
...
Il potere ed il fascino della morte...

Alienation

Alienazione
-by VoN Photography



La bambina che zittì il mondo per 6 minuti

Questo video è del 1992.
Non l'avrei mai mai detto.
Molto toccante. Peccato da allora non sia cambiato nulla.
Anzi, no. Non siamo più cinque miliardi di anime (dannate) su questa terra, ma sette. Per il resto, i problemi che c'erano allora non si sono risolti o fermati. Sono andati avanti... come se questa audace bambina non avesse mai parlato.

Vorrei avere la sua stessa forza e la sua stessa fiducia negli altri, vorrei che la rabbia non mi accecasse e che la paura non mi impedisse di dire al mondo ciò che sento.
OK, ne parlo, come faccio qui, ma lo faccio davvero sfiduciata e convinta che si stia andando inesorabilmente verso la fine. Siamo agli sgoccioli, ma agiamo come se avessimo tutto il tempo del mondo.

Mi colpisce questa bambina, che nel preistorico 1992, quando non si pensava minimamente a preoccuparsi di crisi ambientale, quando si era ancora lontani dai grossissimi problemi di oggi, crea un gruppo ambientalista per sensibilizzare i propri coetanei, coi quali addirittura racimola denaro sufficiente per poter accedere e tenere un discorso di fronte alle Nazioni Unite! Che lungimiranza!
Beh, c'è da dire che è cresciuta con gli occhi aperti... il padre era genetista e ambientalista e dunque l'avrà illuminata a dovere col dovuto anticipo.

Vorrei scriverle una mail, e domandarle come fa ancora a crederci.

...Da piccola forse Severn Suzuki non sapeva che quel mondo meraviglioso di cui parlava e che potrebbe essere se si impiegassero le nostre risorse e forze per cercare risposte ambientali, e siglare accordi anzi che fare guerre, non potrà mai esistere, perchè va in conflitto con gli interessi economici e di potere di piccoli ma potenti gruppi di persone a cui siamo inconsapevolmente sottomessi e ai quali dobbiamo dire grazie per il sistema che hanno creato e nel quale ci hanno imprigionati.
Già, che mondo meraviglioso sarebbe questa terra!

Oggi sicuramente lo sa, ma imperterrita continua a crederci.

Vorrei capirci di russo

Voglio assolutamente comprare un libro.
Un libro russo, scritto solo in russo, non tradotto in nessuna lingua, disponibile solo via internet e poco facile da reperire.
Un libro di un'illustratore russo semisconosciuto (più sconosciuto che semi -_-).

In realtà del libro non mi interessa tanto il testo in sè, che è una ben nota fiaba, ma mi rammarico del fatto che su internet non ci siano praticamente informazioni utili su questo artista.
Le informazioni che ci sono sulle illustrazioni e sul suo lavoro sono pressocchè inesistenti o quelle poche in giro sono per me criptiche per via del russo, appunto.
Anche volendolo acquistare sto benedetto libro, per il puro capriccio di possederlo, non è cosa semplice e chiara.
Insomma una di quelle circostanze che ti fanno passare la voglia... Ma più guardo queste immagini e più mi dico che IO dovrei avere questo libro.
Se lo avessi visto da piccolissima sarei morta d'infarto.
Forse le più belle illustrazioni con tema delle Sirene mai viste. E ne ho viste tante vi assicuro. E' una vera fissa la mia, ci sono nata e non ne conosco l'origine.
Forse questa è la più completa e fedele trasposizione del mio immaginario sirenesco.
Ho la bava.

Altro che Disney...
Anton Lomaev - Illustrazioni per la triste e storica fiaba della Sirenetta di Hans Christian Andersen.

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