[Diario della Birra] Abbaye des Rocs

Rimando ad un'altra occasione le notizie base che chiunque dovrebbe conoscere quando comincia ad avvicinarsi all'inebriante e speziato mondo delle birre artigianali, nello specifico BIRRE TRAPPISTE e BIRRE D'ABBAZIA.

Stasera voglio immergermi subito nell'annotazione e nella descrizione di questa birra. L'Abbaye des Rocs.
Non comincio con le note tecniche, ma voglio descrivervi subito le sensazioni provate al primo sorso ed in quelli pian piano successivi... Un pò come se la steste bevendo voi adesso.

Il primo impatto è stato quello visivo. Come è logico e spontaneo, la prima conoscenza di una birra la si fa guardandola attraverso il suo ampio calice trasparente. Al contrario di questa tipologia di birre, a doppia fermentazione, non pastorizzate nè filtrate, la Abbaye des Rocs si presenta trasparente e cristallina, di un meraviglioso ed intensissimo rosso "frutti di bosco", quasi a voler somigliare ad un vino.
Anche il profumo, immediatamente percepibile, ha sentori alcolici di vino che dopo un secondo lasciano spazio al classico profumo speziato delle birre artigianali.

Sorseggio... La successiva impressione imediata è quella che riguarda la corposità, la consistenza del liquido al palato. La birra scivola bene, troppo per i miei gusti. E' molto bevibile, quasi annacquata. Non parlo ancora di gusto, ma di corpo.
Non è molto frizzante, mhm, male.
La schiuma è completamente assente (cosa che a mio gusto personale non dispiace).

Ma veniamo al sapore... Indiscutibilmente ricco, speziato, dolce, pieno, pieno tanto da riuscire a sopperire alla mancanza di cremosità, corpo e di effervescenza. Una birra che si difende bene rispetto a molte altre colleghe.
Il sapore pieno e speziato, lascia nel suo ultimo attimo di persistenza un' impressione lievemente amarostica e per nulla spiacevole, senz'altro secondaria.

A proposito di persistenza, con la deglutizione il gusto non permane nella bocca e le sensazioni così piacevoli ed inebrianti provate sorseggiando durano quell'attimo per poi dissolversi. Un vero peccato. Non è piacevole rompere la magia mistica dei sensi.

Ma... sorpresa! Giungendo verso la metà della nostra bottiglia, la birra comincia ad assumere le caratteristiche solitamente più corpose e di carattere della sua categoria. Infatti la birra non si presenta più affatto trasparente, ma torbida e cremosa, ancora senza schiuma e con un'aroma ed una persistenza adesso percepibili. Birra con sorpresa quindi!

...O almeno questa è stata la mia esperienza di questa sera. Probabilmente i lieviti sedimentando sul fondo si sono concentrati alla parte finale, lasciando "annacquato" l'inizio, ma la cosa sarebbe comunque impropria per una birra non pastorizzata e ad alta fermentazione, nelle quali di regola il lievito rimane in sospensione... Non saprei.
Ultima nota riguarda la bella etichetta. Mi piace il logo di questa birra, meno mi piace la bottiglia, decisamente insignificante. Altre birre hanno bottiglie davvero belle. Ho comunque voluto conservarla, da buona appassionata, perchè la birra mi è piaciuta ed infine le mie candele non aspettano altro che colarci sopra.

In conclusione, una birra da meditazione che riberrò volentieri, una birra curiosa, quasi viva.
Ottima da abbinare a dolci cioccolatosissimi!

Qualche accenno tecnico:
-Volume alcolico 9% immediatamente poco percepibile...il problema magari è dopo! =P
- Origine Belgio
- Tipologia Abbaziale
- 7 Tipologie di malti
- 3 Luppoli (belga, ceco, tedesco)
Curiosita:
Tutte le birre della Brasserie de l'Abbaye des Rocs sono prodotte con acqua proveniente da un pozzo dal sotto suolo roccioso, malto, fiori di luppolo e spezie. Esse sono naturali, senza aggiunta di zucchero e additivi chimici.
Birra di puro malto.


Non sono una Biersommelier, sono un'appassionata di birre artigianali, da degustazione come da meditazione. Sto parlando ovviamente di birre che nulla hanno a che vedere con le svariate Corona, Castello, Moretti e quant altro. Dietro la birra, comunemente conosciuta, si cela un mondo altro tutto da scoprire ed in cui immergersi coi sensi.
Un vero peccato che questo genere di bevanda non sia La birra più comunemente diffusa! Quant'è strano il mondo! A volte credo sul serio che alcune cose siano invertite!
La vera Birra è questa. Un altro pianeta. Un sapore antico, vichingo come amo definirlo io =) che quando la bevo mi sento crescere la barba a treccioline e la pelliccia sulle spalle.
=)

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