Timeline da brivido

Facebook sta per fare a tutti i suoi fedeli discepoli un bel regalo di Natale, annunciato già da qualche tempo.
 Pare che il 22 Dicembre  vedrà l'ennesima trasformazione del caro Social Merdwork tramite un aggiornamento chiamato "Timeline", (eventualmente già disponibile) ma che in quel giorno dovrebbe diventare l'interfaccia standard per tutti gli utenti.

N
on tutti hanno ancora compreso o sanno che Facebook è un progetto che ha come fine la schedatura ed il controllo di ogni essere umano, ma ora ha superato se stesso. La Timeline, infatti, ha come peculiarità la creazione di un "diario" in cui il social network chiede di specificare ogni tappa della tua vita partendo dalla data di nascita e documentare il tutto con foto, video e quant'altro con tanto di geolocalizzazione! The Big Brother is really watching you!

Viviamo in un'epoca nella quale la stragrande maggioranza degli individui è secondo il mio parere attanagliata da un grande senso di vuoto e di piccolezza... Un senso che spinge ognuno di questi individui a voler a tutti i costi affermare la propria esistenza nel mondo e urlarla, gridarla, imporla.
Tutto ciò non avviene certo solo tramite i social network per definizione, ma tutto il mondo del web è ormai un grande social network. A partire dai blog.
Voler esprimere la propria opinione, teoricamente può solo portare confronto e informazione (seppur spesso errata) ma si contribuisce comunque a fare informazione ed a confrontarsi.
Mettere in piazza se stessi, la propria intimità, la propria vita, cose che dovrebbero importare solo a chi la vita la condivide con noi e ne fa parte da vicino, a mio parere è un fenomeno sociale, antropologico, storico davvero triste ed agghiacciante.
E la gente inconsapevolmente approva tutto questo. Forse ha ragione Zuckscassalaminchia... oggi alle persone evidentemente va bene questo, questa condivisione sfrenata ed irresponsabile della propria intimità, a voler gridare al mondo intero che esiste, a dover dimostrare sempre qualcosa. Questo è ciò che mi indigna...non la salvaguardia di un concetto di privacy fine a sè stesso, come fosse per nascondere qualcosa.Anche se questo fenomeno rappresenta il presente come dato di fatto, non vuol dire che sia un fenomeno positivo o che vada scandagliato ed incoraggiato. Forse bisognerebbe invece analizzarlo e provare a risolverlo alla base, con una nuova cosapevolezza e dignità. Utopia.
Che tristezza quella che provo...

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